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Notizie ed eventi

“Prison Rap”: la musica come strumento di espressione e reintegrazione nella Casa Circondariale di Mantova

 

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 GMRC Crew di Suzzara si esibisce per i detenuti

Da oltre tre anni, all’interno della Casa Circondariale di Mantova, prende vita un progetto unico nel suo genere: Prison Rap, un percorso che unisce musica, creatività e rieducazione. Nato dalla collaborazione con l’associazione Strongvilla, il progetto si sviluppa all'interno di Milone 4.0 attraverso laboratori di scrittura e produzione musicale dedicati ai detenuti, con un focus particolare sul rap come linguaggio di espressione autentica e diretta.

 

La musica come voce interiore

Il rap, con il suo ritmo incalzante e la sua capacità di dare forma immediata a pensieri ed emozioni, diventa per i partecipanti uno strumento potente per raccontarsi, sfogarsi e riflettere sul proprio vissuto. Nei laboratori, le differenze sociali e personali si annullano: ciò che resta è la voglia di condividere parole, storie e visioni, trasformando la scrittura in un atto di consapevolezza e il lavoro di gruppo in un’esperienza di cooperazione e ascolto reciproco.

 

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Un progetto corale

La realizzazione di Prison Rap è stata possibile grazie alla direzione dei partner di progetto, in particolare StrongVilla con Kuma alla direzione artistica. Sensibilità e apertura della direzione carceraria, sostegno degli educatori e approvazione del Ministero della Giustizia: questo intreccio di istituzioni e associazionismo culturale ha permesso di portare all’interno delle mura un percorso che non si limita a intrattenere, ma offre strumenti concreti per la crescita personale e per immaginare un futuro diverso. Il profilo Instagram ufficiale @prisonrap.mantova raccoglie e condivide questi contenuti originali, restituendo uno sguardo inedito sul mondo carcerario e sul valore trasformativo dell’arte.

 

Cultura che abbatte i muri

Prison Rap è un esempio concreto di come la cultura possa farsi strumento di reinserimento e umanizzazione. La musica, in questo contesto, non è solo un passatempo ma una chiave capace di aprire varchi oltre le barriere fisiche e simboliche del carcere, creando legami, stimolando riflessioni e mostrando che il cambiamento è possibile. Un grazie speciale agli artisti che ci sono venuti a trovare, tra cui Jamil Baida e i ragazzi della GMRC Crew.

 
 

Giornata Mondiale del Rifugiato 2025: HIKE e la forza dell'accoglienza nel cuore di Mantova

 

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Il 28 giugno 2025, Mantova ha celebrato la Giornata Mondiale del Rifugiato con un evento corale e partecipato dal titolo “Sulla rotta della pace – la scommessa dell’accoglienza”, ospitato nel chiostro del Museo Diocesano Francesco Gonzaga. Una serata densa di contenuti, volti, storie e riflessioni che ha visto la partecipazione attiva di enti, associazioni e cooperative del territorio.

Tra queste, la Cooperativa HIKE ha portato un contributo vivo e tangibile, rappresentando non solo una realtà professionale dell'accoglienza, ma anche un simbolo di trasformazione concreta e quotidiana.

 

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Le voci dell’accoglienza: Musa e Tayyab

Momento centrale della serata è stata la proiezione dell'intervista di Tayyab Muhammad e Musa Kamara, due giovani uomini che incarnano perfettamente il significato della parola “rifugiato”: non solo persone in fuga, ma vite in cammino, capaci di rialzarsi, formarsi e restituire al territorio che li ha accolti. Musa è poi intervenuto raccontaci dal vivo le sue difficoltà, gli ostacoli e le soddisfazioni incontrate durante il suo lungo percorso.

Trovi l'intervista integrale a questo indirizzo: intervista 

 

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Hike e il lavoro educativo sul campo

L’intervento della Cooperativa HIKE non si è limitato a una testimonianza, ma ha offerto anche una visione più ampia del proprio impegno nel settore dell’accoglienza dei giovani migranti e dei minori stranieri non accompagnati.

Attraverso progetti educativi, accompagnamenti personalizzati, orientamento scolastico e professionale, HIKE costruisce ogni giorno percorsi di autonomia e dignità, ponendosi come ponte tra il bisogno di protezione e il desiderio di costruire un futuro.

Un dialogo vero tra generazioni: il progetto con Lab2b e Centro Aperto

Generazioni a confronto interviste 11

Prosegue il percorso di Generazioni a Confronto, un progetto che ci sta particolarmente a cuore e che vede la partecipazione di giovani e adulti in uno scambio autentico e ricco di significati.

Il primo episodio di questo viaggio si è svolto nell’ambito del piano territoriale Disagio Giovanile – ATS Valpadana, promosso da Co.Pro.Sol in collaborazione con il Centro Aperto e con i ragazzi e le ragazze del Lab2b di Eutopia Mantova.

L’obiettivo è chiaro: migliorare la comunicazione tra generazioni, creare relazioni positive, imparare a conoscersi e a comprendersi davvero. Non si tratta di un semplice incontro formale, ma di un’esperienza viva, dove parole, emozioni e vissuti si intrecciano.

Per questa occasione abbiamo coinvolto adulti con grande esperienza di vita e un forte desiderio di mettersi in ascolto, senza pregiudizi. Dall’altra parte, i giovani del Lab2b hanno portato curiosità, idee e uno sguardo fresco sulla realtà che ci circonda.

Il risultato è stato un momento di confronto sincero, in cui le differenze generazionali si sono trasformate in una risorsa. Tante le riflessioni emerse: sul modo di comunicare, sulle aspettative reciproche, su cosa significhi oggi costruire fiducia tra adulti e adolescenti.

Un ringraziamento speciale va ai volontari e alle volontarie del Centro Aperto per l’entusiasmo, l’energia e la disponibilità con cui hanno partecipato. Ed un grazie altrettanto sentito ai ragazzi e alle ragazze del Lab2b: è solo grazie al contributo di tuttə che iniziative come questa possono generare valore e costruire nuove connessioni.

Trovi il reel dell'episodio 1 a questo indirizzo: EUTOPIA (@eutopia.mantova)

Scacchi a Parco Te: quando una mossa diventa occasione di crescita

Scacchi 2Nel pomeriggio di ieri, all’ombra degli alberi di Parco Te, si è svolta un’attività insolita ma altamente simbolica: una partita a scacchi tra i Peer Supporters – persone che stanno scontando pene alternative e cittadini che in passato sono stati seguiti dall’Uepe di Mantova  – e ə ragazzə del Lab2b, all’interno di un laboratorio promosso da Generare il Futuro, con la collaborazione di Insieme – Centro per le Famiglie e il supporto dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Mantova.

Quello che può sembrare solo un gioco è diventato invece uno spazio di apprendimento autentico. Tra mosse strategiche, arrocco difensivo e il celebre “matto del barbiere”, si sono costruiti ponti di relazione, si è lavorato sul pensiero critico, sulla gestione del tempo e sull’attenzione all’altro. Come ogni buon giocatore sa, sulla scacchiera ogni mossa ha delle conseguenze: proprio come nella vita.

La scacchiera come metafora della giustizia riparativa

La scelta degli scacchi non è stata casuale. Questo antico gioco, basato su regole chiare, rispetto reciproco e strategia condivisa, si presta perfettamente a rappresentare i principi della giustizia riparativa. Nella scacchiera, come nel percorso riparativo, ogni pezzo ha un valore, ogni giocatore ha il diritto di essere ascoltato, ogni decisione può aprire o chiudere strade.

Lo spazio del gioco è diventato così uno spazio di riflessione: su come i conflitti possano essere affrontati senza annullare l’altro, su come anche in situazioni difficili si possano trovare soluzioni che includano, che ricostruiscano, che restituiscano senso.

Un laboratorio che lascia traccia

L’incontro è stato parte del progetto Generare il Futuro, un percorso che mette al centro l’educazione, la responsabilità e la possibilità di cambiamento. Esperienze come questa dimostrano quanto sia importante offrire ai giovani contesti in cui sperimentare modalità nuove di relazione e apprendimento. Non si trattava solo di vincere o perdere, ma di comprendere che ogni scelta – anche quella apparentemente più piccola – può contribuire a cambiare il corso della “partita”.

I Peer Supporters, con il sostegno degli educatori e degli operatori dell’area penale, stanno diventando figure sempre più significative in questi processi: giovani che parlano ad altri giovani, alla pari, ma con strumenti per favorire riflessione, rispetto e costruzione di senso.

Una mossa alla volta, nessuno escluso

In un tempo che spesso esaspera l’individualismo, giocare di squadra e sedersi di fronte a altri per una partita a scacchi può diventare un atto riparativo in sé: guardarsi negli occhi, accettare le regole comuni, scegliere come muoversi. Proprio come nella giustizia riparativa, l’obiettivo è trovare insieme un esito possibile che non lasci indietro nessuno. Una mossa alla volta, con attenzione e presenza. L'attività è realizzata in collaborazione con il progetto Milone 4.0.

Trovi il reel dell'evento a questo indirizzo: EUTOPIA (@eutopia.mantova)

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  1. Giustizia riparativa e giovani mantovani in “Kintsugi - (Non) a tutto si puó riparare”
  2. Lab2B incontra Uepe Mantova: un incontro che ci ha toccato nel profondo
  3. Peer Supporters: un cammino di rinascita
  4. Hike e la giustizia riparativa sul territorio mantovano, facciamo il punto.
  5. Arriva la nuova rassegna cinematografica di Hike: "Bella storia! Il cinema che parla di noi".
  6. Le azioni dei Supporters raccontate da Gazzetta di Mantova
  7. Inizia QUALCOSA IN PIÙ: la rassegna cinematografica di Hike inizia il 3 maggio
  8. Le emozioni hanno voce: il 10 maggio incontro organizzato da Eutopia con Mirabilia

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